21.11.12

IL KORUKOS.LA BULGA.E IL TROLLEY SEMIRIGIDO


Qualcuno ha detto che il bagaglio riflette le nostre insicurezze. Non so se il mio rifletta le mie, ma di certo loro esistono e con altrettanta certezza credo che facciano parte di un qualche non così tanto raro ceppo virale che colpisce le donne di ogni età e un limitato numero di uomini raggruppati da caratteri non ancora determinati – questi - con certezza. #nonsololeggende
Quali sono queste insicurezze? Ci starà tutto nella valigia? Questa si chiuderà? Peserà troppo? E se mi servisse qualcosa che non ho portato? Ma soprattutto, davanti ad una valigia piena che non si chiude: cosa lascio a casa? E se è vero che la valigia è un accessorio, beh, la mia fa parte – senza dubbio – di quelle che contano. Per dimensione, peso e densità. Qualunque sia il viaggio, qualunque sia la metà. Sia chiaro, io faccio parte delle trolley addict, ma forse il problema è proprio qui. Questa tecnologia tutto-scorri-meno-fatica viene direttamente incontro agli sforzi ai nostri occhi disumani che ci auto-infliggiamo sconfinando senza troppi indugi il peso che siamo in grado di trasportare. Da sole. Vien da se che ne abusiamo, spremendo ogni singolo centimetro (o riempiendo?!) dei nostri bagagli, neanche fosse una vaschetta di sardine. Sovrafollata. Chi nella squadra dei rotolini, chi in quella delle buste di plastica, chi intraprende il match lasciandosi ispirare dal momento, tutte giochiamo in un unico campionato sfidando a colpi di cerniere espandibili, lo spazio limitato di trolley e borsoni. E io, viaggio dopo viaggio, il mio piccolo travel book l’ho compilato.
Nella mia (maxi) hand-bag 1) gli essenziali cellulari e ipod+cuffie 2) portafoglio e documenti di viaggio/sulla struttura dove alloggio 3) cosmetic case - senza fondotinta non siamo niente ;) 4) Reminessence – Ambre – 20ml 5) Eight Hour Cream by Elisabeth Arden e dal prossimo viaggio anche Creme Mains de L’Occitane al burro di karitè 6) disinfettante mani, fazzoletti di carta e salviettine umidificate 7) occhiali da sole, quelli da vista di solito li indosso 8) agenda e diario 9) la mia inseparabile Canon 10) un libro e  spesso anche una guida Appunti in ordine sparso 1) niente tacco, poco pratico e decisamente out. Così come gli stivali a gamba alta, decisamente la scelta sbagliata se è previsto un viaggio di molte ore 2) una sciarpa, per leggera che sia, non fa mai male. Come la scelta di votarsi all’abbigliamento a cipolla. Sempre un’ottima opzione per affrontare temperature e gradi di umidità non accertati 3) non comprare riviste che non leggi, pesano, soprattutto quando le devi inserire nella tua maxi hand-bag già al completo 4) è vero, le valige colorate o a fantasia sono più facili da riconoscere sul nastro trasportatore. Ma vale la pena di osservare che il nostro bagaglio XL di fantasia vestito acquisterà almeno una taglia. E una taglia XXL fasciata di palme fluorescenti è ben lontana dal concetto di glamour e raffinato Consigli appuntati ma ancora non attuati 1) il collirio per reidratare dopo un discreto numero di ore in volo 2) optare per due piccoli trolley invece che un unico grande cadavere da trasportare da sole. 

E se invece una valigia che prenda il sopravvento su di noi fosse solo una scusa per farsi salvare?















Tip of the day: benedetta sia l’asciugatrice. Per la terapia d’urto contro l’ansia da capo-non-lavato-alla-vigilia-della-partenza.

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