12.12.12

BLOGGER WE WANT YOU: NOTE DI UN MERCOLEDì IN ATTESA DEL NATALE




1) Liste e flag. O check. Neanche fossi una bambina e ognuna di quelle l’elenco di regali pretesi dalla Santa Lucia. Che se leggesse le mie liste, il 13 Dicembre, insieme a cosmetici e candele profumate, mi porterebbe camomilla, Xanax e valeriana. Che se mi incontrasse in corridoio dopo aver lasciato i regali, spezzerebbe le punte alle mie matite e mi sequestrerebbe l’ipod. E tutte le note al suo interno. Liste di idee, di pensieri e parole, di #notedellultimaora, di regali da fare, toplist di cosmetici-it bag-collane preferite, wishlist, liste di to do. Mai della spesa. Che se mi vedesse mamma scuoterebbe la testa, ancora prima di sentire le urla che arrivano dal frigorifero. Che se la mia organizzazione si basasse sulla quantità di liste e check che riempiono i miei giorni, l’armadio organizzato per tipologia e colore e i libri in ordine alfabetico sarebbero pane quotidiano. Altro che Mary Poppins. O Mrs.Doubtfire. Che se mi si chiedesse di non farne più, punterei i piedi. O sbatterei la porta della mia stanza 2) Taccuini a volontà. Tanti che neanche le mie liste stanno al passo. Tanti che se da domani scomparissero riuscirei comunque a organizzare i miei pensieri in ordine sparso per anni 3) Scarpe. Perché garantirgli un tetto sopra la testa e un letto caldo è un obbligo morale 4) Mr Grey, per quando non ci sarà un domani. Perché come uova strapazzate e salmone a colazione, niente sarà più perfetto dopo di lui 5) Il mare d’inverno. Quello che non ho mai visto ma che solo il pensiero ne sento la mancanza 6) I garofani. Di un rosa-acceso-quasi-ciclamino che di triste han solo non star sempre sul mio tavolo 7) Phyto Teint Eclat by Sisley Paris. Come se da lui dipendesse la mia vita. Perché senza fondotinta non siamo niente 8) Christian Bailey e il suo genio irresistibile, che commise peccato quando scelse di non sposare me 9) Burgundy a doppie pennellate sulle dita e ciglia finte. Che al sol indossarli, ti senti bella 10) Il bianco. Quello del parquet sbiancato che vorrei sentire sotto i piedi scendendo dal letto la mattina. Quello delle pareti del mio sovraffollato appartamento. Quello di cornici e passepartout a cui non so dire no. Quello dello yogurt, prima degli Abbracci e della copertina dell’album di Bublè. Quello delle mie converse preferite e della Didi, con le sue quattro ruote che servirmi è una missione.

















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( Credits -Tumblr )

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