4.1.14

CI SONO LE FEMMINE. E LE DONNE.





Ci sono le femmine. Leggings come pantaloni, Jeffrey Campbell della peggior categoria e vertigo ways non domate. L'eleganza sconosciuta, la finezza un'utopia. Un armadio che è un campo di battaglia, l'ombretto azzurro un credo. Mojito 1-2-3-4 e poi il conto è perduto. Come la dignità e le cene della settimana precedente. Quelle che l'emergenza per cui devi rispondere ora-subito al telefono è che lui si è connesso a whatsapp e non ti ha risposto. Quelle che il #bimbaminkia #mood non è on/off ma sempre on. Quelle che gli uomini guardano, ma non scelgono. Quelle che devono ancora crescere, anche a quarant'anni. Che si alzano prima di lui per non farsi vedere struccate. Che ordinano l'insalata al ristorante perchè non vogliono ingrassare. Che quando escono brillano più della Tour Eiffel a mezzanotte, tra Swarovski, paillettes e applicazioni varie. Quelle che usano la velata. Color carne. Anche con i sandali. Quelle che il perizoma è in mostra. Come il reggiseno. Unicamente push-up. 24/24h. Quelle che il concetto di sensualità lo trovano nel pizzo, rosso. Che il fondotinta lo mettono in faccia, dimenticandosi del collo. E allora via ai mascheroni. Quelle che l'incarnato terra bruciata che tende all'arancio è il naturale colorito di novembre. Che il jeans lo comprano ancora a vita ultra bassa e di una taglia di meno. #troviamounasoluzionesubito. Quelle che non si arrendono a non avere più vent''anni. E quelle che le altre hanno sempre qualcosa che non va. E poi, non sono così belle.

E poi ci sono le donne. Ufficio in linea, cambio del pannolino e cena sul fuoco. Quelle che: come fai a far tutto?  Quelle che il tacco 12 alle 12 lo portano con grazia e disinvoltura. E a far la spesa ci vanno in All Star, non con un plateau 6. Quelle che sanno che i leggings non sono pantaloni e che le riproduzioni le lasciano alle altre. Che viaggiano leggere, ma sempre preparate. Quelle che la fase premestruo è una scusa vecchia come il mondo. Che hanno i compeed in borsa, insieme allo spazzolino e al caricatore del telefono. E lo smartphone in mano. Che hanno amiche e sono amiche. Quelle vere. Quelle che sono tenaci e decise. Che si tratti della loro vita, o dell'abito da indossare per le feste. Quelle che tengono testa alla madre di lui. Quelle che piacciono alla madre di lui. Quelle che lasciano a bocca aperta senza un ufficio stile. O senza dare fondo alla carta di credito. Che non si vergognano di fare le sciocche, perché sciocche non sono. Quelle che sono magnetiche ed eleganti. Belle da guardare. Interessanti da ascoltare. Quelle che l'unico argomento non è l'inaspettata gravidanza della Satta. Che la frivolezza è una scelta. Quelle che credono, nelle persone e nell'amore. Che non sono ingenue, ma danno fiducia. Quelle che infondono fiducia. Quelle che parlano. Con gli occhi e con il cuore. Che difendono le proprie idee e non si vergognano di quello che sono. Perché se cambiamo per essere amate, non saremo mai amate davvero.

A tutte quelle che, la prima categoria, non vi appartiene.










Tip of the day: possiamo anche non fare le scelte giuste, l'importante è non fare quelle sbagliate.



( Credits - Tumblr )


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