Cara
mamma, ti scrivo. Perché non mi avevi preparata a tutto questo. E forse un po’
lo hai fatto apposta. Quelle 12 ore di travaglio ancora te le ricordi e forse,
dico forse, hai deciso di farmi imparare qualcosa da sola.
Cara
mamma, ti scrivo perché non mi avevi parlato dell’amore vero. Mi hai raccontato
tante storie, ma in nessuna di queste c’erano le mancate risposte su whatsapp,
le telefonate non fatte, tutti quei ‘Non sei tu, sono io’, ‘Sei troppo per me’,
tutti i ma e tutti i se. Non mi hai detto che avrei amato tanto e male, e bene,
e che un giorno avrei finito per amare più le mie scarpe nuove che l’ultimo
disagiato amico di amici. Non mi hai mai detto che l’amore mi sarebbe mancato e
che avrei sopperito imbottendo giorno dopo giorno il mio armadio, sino a farlo
diventare una bomba ad orologeria. Hai sempre insistito che mettessi la crema
dopo la doccia, che mi tutelassi dalle smagliature. Ma non mi hai mai detto che
il mio amore per i carboidrati, e il vino, mi avrebbe portata ad uno scontro
diretto con la cellulite. E che avrei cercato di limitare i danni con fanghi e
trattamenti per cui non avrei mai avuto costanza. E che avrei perso. Perché
quella dedizione l’avrei avuta solo in amore, io. E che correre sarebbe stato
difficile. Nel parco come in città. Che il momento in cui il fiato si spezza
avrei creduto di morire. Che anche il bowling può causare contratture. E che il
cambio può lasciare infinite contusioni x. Cara mamma, non mi hai mai detto che
l’amore fa male. Anche se corrisposto. Che finisce, anche quando non vorresti.
Che le tragedie sono all’ordine del giorno e che avrei avuto questa attrazione
per i melodrammi e i casi umani. Cara mamma, ti sei dimenticata di indirizzare
il mio interesse per quelli per bene, senza moto e senza tatuaggi, che stanno
lontani dagli eccessi e il chiasso lo lasciano agli altri. Non mi avevi detto che le bollicine mi
sarebbero piaciute così tanto, nel bicchiere come nella vasca da bagno. E che
il rapporto più difficile di tutta la mia vita sarebbe stato quello con la
carta di credito. Non mi hai detto che le notti folli e i rientri all’alba mi
avrebbero fatta sentire così viva. Che l’amore mi avrebbe fatto sentire così
viva. Che la mattina dopo la mia bocca si sarebbe gonfiata alla Pamela Anderson
e sarebbe stata scarlatta più che mai. Cara mamma, me lo avevi detto che avrei
dovuto fare tante scelte, e che non sarebbe stato facile. Me lo avevi detto che
per farlo ci avrei dovuto mettere un po’ di cuore, di anima e di cervello. Ma
non mi hai detto in che proporzioni.
Cara
mamma, te lo dico io, – oggi- colleziono cose complicate. Eccessi e chiasso.
Melodrammi. La colazione del lunedì è a base di psicorammi. Ma amo, amo
tantissimo. E quando lo faccio è senza riserve. Cara mamma, devi essere fiera
di me, non uso le calze velate color carne, so che i leggings non sono
pantaloni. E ad un certo numero di Mojito mi fermo anche io. Sono salutista
infatti, a partire dalla menta. Devi essere fiera di me perché io e le vertigo
ways siamo una cosa sola. E non indosso cose che mi fanno apparire ridicola.
Grazie
mamma, perché mi hai reso immune dal mal di testa della mattina dopo. Ma non
dai sensi di colpa. Perché la tua educazione mi permette di non ritrovarmi in
un vicolo faccia a faccia con la cena della sera prima. E le mie nuove Prada.
Io, alleno costantemente il mio stomaco, per essere sempre pronta mamma. E all’altezza.
Grazie mamma. Perché mi hai spiegato che le cose non sono sempre facili. Anche
se non mi hai detto quanto sarebbero state difficili. Perché ci hai provato ad
insegnarmi a risparmiare. Entrambe non vogliamo pensare a cosa sarebbe accaduto
se neanche ci avessi provato. Perché mi ha inculcato la dignità e il rispetto
verso me stessa. Anche la mattina dopo. Con il mascara che arriva alle guance. Perchè la matita colata, è anche un po' sexy. Che
un Valentino sarà sempre un Valentino. Oggi e fra 10 anni più che mai. E che il rossetto rosso è Chanel. Punto e basta. Che la
moda ritorna, ciclicamente, per questo conservare interi armadi Moschino ha
senso. Per questo i vecchi capi che magari non si mettono tanto non vanno buttati. Potresti volerli mettere un giorno. E per tutto questo serve spazio, ovviamente. Tutto questo, si davvero, mi ha tenuta lontana dai guai tante
volte mamma. Quindi grazie mamma, perché mi hai insegnato a guardare, e soprattutto a sentire. E io
oggi mangio, compro e amo.
Ed
il merito è tutto tuo.
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