Qualcuno
ha detto che il bagaglio riflette le nostre insicurezze. Non so se il mio
rifletta le mie, ma di certo loro esistono e con altrettanta certezza credo che
facciano parte di un qualche non così tanto raro ceppo virale che colpisce le
donne di ogni età e un limitato numero di uomini raggruppati da caratteri non
ancora determinati – questi - con certezza. #nonsololeggende
Quali
sono queste insicurezze? Ci starà tutto nella
valigia? Questa si chiuderà? Peserà troppo? E se mi servisse qualcosa che non
ho portato? Ma soprattutto, davanti ad una valigia piena che non si chiude:
cosa lascio a casa? E se è vero che
la valigia è un accessorio, beh, la mia fa parte – senza dubbio – di quelle che
contano. Per dimensione, peso e densità. Qualunque sia il viaggio, qualunque
sia la metà. Sia chiaro, io faccio parte delle trolley addict, ma forse il
problema è proprio qui. Questa tecnologia tutto-scorri-meno-fatica viene
direttamente incontro agli sforzi ai nostri occhi disumani che ci
auto-infliggiamo sconfinando senza troppi indugi il peso che siamo in grado di
trasportare. Da sole. Vien da se che ne abusiamo, spremendo ogni singolo
centimetro (o riempiendo?!) dei nostri bagagli, neanche fosse una vaschetta di
sardine. Sovrafollata. Chi nella squadra dei rotolini, chi in quella delle
buste di plastica, chi intraprende il match lasciandosi ispirare dal momento,
tutte giochiamo in un unico campionato sfidando a colpi di cerniere espandibili,
lo spazio limitato di trolley e borsoni. E io, viaggio dopo viaggio, il mio
piccolo travel book l’ho compilato.
Nella mia (maxi) hand-bag 1) gli
essenziali cellulari e ipod+cuffie 2) portafoglio e documenti di viaggio/sulla
struttura dove alloggio 3) cosmetic case - senza fondotinta non siamo niente ;)
4) Reminessence – Ambre – 20ml 5) Eight Hour Cream by Elisabeth Arden e dal
prossimo viaggio anche Creme Mains de L’Occitane al burro di karitè 6)
disinfettante mani, fazzoletti di carta e salviettine umidificate 7) occhiali
da sole, quelli da vista di solito li indosso 8) agenda e diario 9) la mia inseparabile
Canon 10) un libro e spesso anche una
guida Appunti in ordine sparso 1)
niente tacco, poco pratico e decisamente out. Così come gli stivali a gamba
alta, decisamente la scelta sbagliata se è previsto un viaggio di molte ore 2) una
sciarpa, per leggera che sia, non fa mai male. Come la scelta di votarsi
all’abbigliamento a cipolla. Sempre un’ottima opzione per affrontare
temperature e gradi di umidità non accertati 3) non comprare riviste che non
leggi, pesano, soprattutto quando le devi inserire nella tua maxi hand-bag già
al completo 4) è vero, le valige colorate o a fantasia sono più facili da
riconoscere sul nastro trasportatore. Ma vale la pena di osservare che il nostro
bagaglio XL di fantasia vestito acquisterà almeno una taglia. E una taglia XXL
fasciata di palme fluorescenti è ben lontana dal concetto di glamour e
raffinato Consigli appuntati ma ancora
non attuati 1) il collirio per reidratare dopo un discreto numero di ore in
volo 2) optare per due piccoli trolley invece che un unico grande cadavere da
trasportare da sole.
E se invece una valigia che prenda il sopravvento su di noi fosse solo una scusa per farsi salvare?
Tip
of the day: benedetta sia l’asciugatrice. Per la terapia d’urto contro l’ansia
da capo-non-lavato-alla-vigilia-della-partenza.
ma quale insicurezze..siamo donne suvvia (:
RispondiEliminamolte se parliamo di valigie ;)
RispondiElimina