13.6.13

COME QUANDO FUORI PIOVE. CHE DI IMPARARE, A VOLTE, NON SE NE PARLA.



Ultimamente sto prendendo atto di un sacco di cose. Molte delle quali non le sto neanche imparando, ma ne sto prendendo atto. Come quando impari che minigonna e scollatura ombelicale ti faranno anche notare dai tuoi coetanei in discoteca il sabato sera, ma per i motivi sbagliati. Come quando poi cresci e alla minigonna sostituisci il tuo shortino a vita alta preferito e alla scollatura la tua camicia di seta trasparente con stampati i fenicotteri. Come quando prendi atto che lo smalto non si asciuga alla velocità dei tuoi desideri, ma non lo impari, e ancora prima di uscire di casa, lo hai già rovinato. Lasciando segni qua e là dappertutto come Pollicino le briciole di pane. Come quando le risposte ermetiche sono segno di altro, anche quando non ci puoi fare niente. Come quando un 'tutto ok' non è solo un 'tutto ok' ma molto di più, anche se non ti è lecito chiedere. Come quando quel sorriso, che tu non ti vedi ma gli altri si, è qualcosa di più. Anche se tu lo neghi. Come quando impari che le parole, più di altro, fanno male. E quelle le sanno dire tutti. Anche chi non crederesti. Perchè il tuo radar per geolocalizzare chi le userà, forse e male, non funziona. Mai. Come quando impari che quelle, più di tutte, possono guarire. E far respirare. Come quando prendi atto che una considerevole parte della tua scarpiera è specializzata nelle torture. Lo sai. Ma non impari. E alle 4 del mattino arrivi scalza alla porta di casa, che il momento in cui le hai tolte è in assoluto peggiore di quello in cui le indossavi. Ma poi passa. Lo dimentichi. E a volte no, ma comunque non impari. Come quando compri pizzette e salatini la Domenica mattina, illudendoti, tutte le volte, che arriveranno a tavola. O anche solo al portoncino. Come quando sai che non troverai mai parcheggio, ma ci provi comunque, che di andare a piedi proprio non se ne parla. Come quando fuori piove. Sai già come finisce il libro, ma continui a leggere, che perdersi la bellezza di quel racconto, non esiste.








Tip of the day: believe.



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