Quattro
città in sette giorni. Atterrati a Santander lunedì scorso, ci siamo subito
diretti a Bilbao. E li è stato amore. Immediato.
Un
amico qualche tempo fa mi ha chiesto qual’è la mia opera di architettura
favorita e io, in un turbinio di immagini e suggestioni, non ho saputo
rispondere. Incredula che una studentessa di architettura non avesse la
risposta. Eppure è stato così. Ma lunedì scorso, a Bilbao, ho ricordato la
risposta. Guggenheim Museum. Intenso. Suggestivo. Affascinante. Eccezionale.
Lui e i tulipani di Jeff Koons. Puppy. Ho amato il Guggenheim e con lui Bilbao.
Arrivati
in tarda serata, siamo stati accolti con la prima sorpresa, una superior ad
attenderci al posto della standard prenotata. Regalo dell’hotel. Hesperia
Bilbao. Adoro gli NH Hotels. #adoro
E
dopo la lunga giornata, una dolce sorpresa. Adoro le camere d’albergo. #adoro
Quattro
passi lungo il fiume, qualche fotografia e una cena veloce a base di filetto di
tonno e birra locale. Abbinamento insolito ma accoppiata vincente. Concessi una
passaggiata fino al Guggenheim, che come ciliegina della torta si trovava di
fronte al nostro hotel, sulla sponda opposta #maquestolosapevamogià. E ci siamo
abbandonati alle coccole della nostra camera.
Le
36 ore che ci hanno separato dalla partenza in direzione Biarritz, Francia, le
abbiamo trascorse tra la fantastica colazione offerta dalla nostra struttura,
galllerie e collezioni del Guggenheim Museum, Amorino (con i suoi gelati e
dolcetti) e la visita di parte della città. Cena a base di piatti tipici e jazz
dal vivo sulle rive del fiume accanto al museo.
Ho
amato Bilbao, come nessuna altra città spagnola sino ad allora.
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